Strabismo, paresi e paralisi oculari , torsioni oculari, posizione di sguardo e diplopia: sono tutte condizioni valutabili con l'utilizzo dello schermo di Hess.

Cos’è il test di Hess Lancaster?

Il test dello schermo Hess è stato progettato da Walter Rudolf Hess nel 1908 ed ha poi subito delle modifiche negli anni successivi.
Hess fu un neurofisiologo famoso, Premio Nobel nel 1949 per i suoi studi sull’organizzazione funzionale del sistema nervoso vegetativo.
Il test venne successivamente perfezionato e modificato, per la pratica clinica, dall’oculista americano Walter Brackett Lancaster.

Il test di Hess Lancaster è un esame che studia il funzionamento dei muscoli preposti al movimento del globo oculare chiamati, infatti, oculomotori.
Il test consiste nel valutare la cooperazione dei due occhi e le loro eventuali deviazioni a seconda delle varie posizioni di sguardo.
Il test di Hess Lancaster mostra graficamente se il muscolo si contrae poco oppure eccessivamente, identifica quindi le ipofunzioni e le iperfunzioni di ogni muscolo extraoculare.

Lo Schermo di Hess è uno strumento di semplice utilizzo destinato alla valutazione della funzionalità visiva, precisamente per controllare la funzionalità e la coordinazione dei muscoli extra oculari. Permette di valutare anche le ciclo-torsioni oculari nelle varie posizioni di sguardo. Questo test presenta un miglioramento rispetto ad altri prodotti similari poiché risulta allungato nella parte inferiore così da poter permettere la
valutazione della motilità oculare fino a 50° verso il basso. L’esplorazione fino a 50° inferiori è importante per lo studio della diplopia poiché è la posizione di sguardo utilizzata per la deambulazione.
Nella zona fra 30° e 50° inferiori si può meglio seguire l’evoluzione di una paresi perché è in questa zona che si verificano i primi cambiamenti.
Il reticolo è nero su fondo grigio chiaro (o bianco) ed è costituito da 24 punti numerati su cui il paziente deve puntare la luce della torcia seguendo le indicazioni del professionista.

Come si svolge il test di Hess Lancaster?

Durante il test di Hess Lancaster il paziente indossa degli occhiali con una lente rossa e una verde ponendosi di fronte l'apposito schermo.
Lo specialista proietta un fascio luminoso rosso in diverse posizioni sullo schermo segnalate numericamente sullo schermo. Il paziente, invece, sovrappone il raggio verde della sua torcia alla proiezione della luce rossa.
L’occhio destro, coperto dalla lente rossa, vede la macchia rossa proiettata dalla torcia dello specialista. Il sinistro, coperto dalla lente verde, vede la macchia verde della luce della propria torcia.
Per esaminare l'occhio sinistro si ripeterà la procedura invertendo il colore della luce prodotta dalle torce.
In una visione normale il grafico conclusivo, tracciato sulla scheda personale del soggetto, darà vita ad un quadrato sovrapponibile a quello dello schermo di Hess con dimensioni e forme uguali per entrambi gli occhi.

Quali sono i muscoli che il test valuta?

La motilità oculare è un processo dato dall’azione di sei muscoli extraoculari che, in collaborazione tra loro, consentono all'occhio di muoversi. Abbiamo:
- Retto mediale
- Retto laterale
- Retto Superiore
- Retto Inferiore
- Obliquo Inferiore
- Obliquo Superiore
La sinergia tra questi muscoli, innervati dai rispettivi nervi cranici, garantisce una fluida motilità oculare. 

Quando si esegue lo schema di Hess?

Il Test o schermo di di Hess-Lancaster si esegue in presenza di strabismo di origine paralitica, quando il paziente riferisce diplopia (visione doppia), nella fase preoperatoria di tutti i pazienti adulti affetti da strabismo, quando sono presenti implicazioni dei nervi cranici (nello specifico il III, il IV ed il VI nervo cranico) oppure in tutte le situazioni in cui c'è necessità di esaminare la funzionalità dei muscoli extraoculari.
Risulta utile anche in fase di follow-up per monitorare l’esito di una eventuale chirurgia dello strabismo effettuata per contrastare la diplopia stessa.
Nel caso dello strabismo si determinano l’entità della deviazione e, soprattutto, lo stato dei muscoli interessati dal problema.
 
L'esame è semplice, indolore, di breve durata ed ha elevata affidabilità diagnostica.
E’ un test non invasivo e della durata di circa 30 minuti.

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